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Spesso ci si allena seguendo le mode e le platinate riviste di fitness, ignorando alcune caratteristiche importanti che ci permetterebbero di migliorare e ottimizzare i risultati.

Una di queste caratteristiche è la conoscenza e l’individuazione del nostro somatotipo di appartenenza.

Premetto che non esistono quasi più dei somatotipi “puri” in conseguenza dell’evoluzione, abbiamo tre somatotipi principali dai quali si possono riconoscere quelli a cui apparteniamo.

Essi sono:

ECTOMORFO

ENDOMORFO

MESOMORFO

Ognuno di essi presenta delle caratteristiche definite:

ECTOMORFO:

Presenta generalmente una tendenza al longilineo, quindi arti lunghi e sottili, che si riconoscono meglio nelle persone alte, tendenza a restare magri, fanno più fatica a mettere volume muscolare, viso abbastanza spigoloso, possono anche avere più frequentemente disturbi digestivi, sono inoltre tendenzialmente persone “nervose”, dal punto di vista allenante dovrebbero prediligere sedute brevi ed intense con lavori di forza e multiarticolari.

ENDOMORFO:

Presenta generalmente tendenza al brevilineo, quindi arti più corti e spessi, tendenza ad accumulare peso, mette abbastanza facilmente massa ma tende anche ad ingrassare facilmente, viso abbastanza tondeggiante, carattere tendenzialmente più pacato, dal punto di vista allenante risponde bene sia sd allenamenti brevi ed intensi che ad allenamenti più lunghi, può allenarsi anche lui con esercizi multiarticolari na dovrebbe inserire più frequentemente del lavoro aerobico

MESOMORFO:

Somatotipo sportivo per eccellenza, mormolineo, presenta viso squadrato, accumula massa muscolare facilmente, senza ingrassare particolarmente, tollera bene sia gli allenamenti di forza che gli allenamenti di resistenza, buona la sopportazione anche per il lavoro aerobico.

Ecco alcune indicazioni che potrebbero aiutare a capire come mai e perché non si ottengono certi risultati…

PT Andrea Bellini.

 

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